Lazio - Napoli 0-1
 
Il tanto atteso incontro di calcio tra la squadra del Napoli e quella della Lazio è stato presenziato dal Duce, al quale ventimila spettatori hanno tributato un’imponente e affettuosa ovazione.
L’incontro, disputato con cavalleria, è stato interessantissimo per l’estrema combattività dimostrata dagli atleti in campo. I laziali però hanno avuto avversa la sorte che ha impedito loro di cogliere la più ambita affermazione. Più di una favorevole occasione mancata per un soffio non ha permesso nemmeno di chiudere la gara alla pari come i laziali avrebbero largamente meritato. Infatti la partita ha veduto permanere all’offensiva l’undici della Lazio ben più lungamente di quello del Napoli. Vero è però che il Napoli è parso prediligere il gioco difensivo più come tattica predisposta per far fronte alla grande combattività avversaria che per una reale inferiorità di mezzi.
Nel primo tempo il gioco è stato più tecnico, più scintillante, più armonico che non nella ripresa, nel corso della quale gli atleti hanno accusato un po’ la stanchezza pur dimostrandosi sempre attivissimi. Il primo tempo ha visto un maggiore equilibrio di azioni, anche se la Lazio non ha mancato di mostrare una certa superiorità. Specialmente all’inizio l’attacco romano ha gravato sulla difesa napoletana con una certa insistenza, ma non ha saputo cogliere il frutto del suo lavoro per la mancanza di prontezza e decisione nel tiro finale. Al contrario l’attacco del Napoli nelle sue incursioni dimostrava di possedere delle alte qualità realizzatrici che impegnavano sempre a fondo la difesa romana. Così al 27° minuto i napoletani, un una veloce discesa conquistavano quell’unico punto che doveva decidere le sorti della giornata.
  Tolti pochi minuti all’inizio , la ripresa ha registrato il predominio quasi costante della Lazio. Col trascorrere del tempo i napoletani acquistavano sempre maggiore fiducia nel successo mentre i romani rendevano le loro azioni affannose, confuse e mancanti di mordente. Non sono tuttavia mancate alcune facili occasioni di segnare, ma esse sono state tutte sciupate dagli avanti romani.
La squadra del Napoli ha brillato per il gioco svolto dal suo terzetto difensivo che ha dato prova di grande attività e sicurezza nei suoi componenti. A Cavanna, Vincenzi e Innocenti va la più gran parte del merito per la vittoria. La seconda linea, che possiede in Colombari e Fontana gli uomini migliori, ha compiuto un proficuo lavoro di arginatura e un intelligente rifornimento ai proprii attaccanti. Gli avanti hanno mostrato di lavorare solo per il goal, senza mai perdersi in inutili accademie. Iri era assente Tansini, ben sostituito da Rizza e che con l’altra ala Buscaglia ha mandato al centro numerosi palloni. Il trio centrale è apparso velocissimo, potente e pericoloso, anche se Mihalic non è in grande forma.

Nei ranghi laziali era molto attesa la prova dei due italo-americani Fantoni. L’attesa non è stata delusa e i due hanno disputato una bella partita. In ispecie il mediano sinistro ha dato prova di essere un atleta completo, con un gioco veloce, preciso e pieno di finezza. La mediana ha avuto qualche debolezza al centro con Furlani, ma nel complesso ha assolto il suo compito. Al portiere Sclavi non è imputabile il goal segnato. I due terzini hanno costituito un forte sbarramento. Nell’attacco va ricercata la causa dell’insuccesso. Debole a sinistra per la inclusione di Lamon, la linea ha palesato il suo difetto nell’ostinarsi a eseguire un gioco stretto limitato ai componenti il trio centrale. L’ottima difesa del Napoli ha avuto buon gioco a liberarsi da un simile attacco che indugiava in passaggi senza fine.
Il punto per il Napoli è stato segnato al 27° minuto del primo tempo da Sallustro che raccoglieva da pochi metri una respinta di Sclavi gettandosi in tuffo per difendere la sua porta da un possente tiro di Buscaglia. Alla Lazio sono stati annullati due punti nel primo tempo; all’8° per fuori gioco e al 16° per precedente fallo di mano di Ziroli. Arbitro Caironi.
Nella tribuna delle autorità oltre il Duce e i suoi figli Bruno e Vittorio, erano presenti i ministri Bottai e Acerbo, i sottosegretari Arpinati e Riccardi, l’on. Ferretti, il gen. Valli, l’on. Bacci, l’on. Amicucci e il Prefetto di Roma Montuori.
Lazio: Sclavi; Mattei, Bottacini; Pardini, Furlani, Fantoni II, Cevenini, Fantoni I, Pastore, Ziroli, Lamon.
Napoli: Cavanna; Vincenzi, Innocenti; De Martino, Colombari, Fontana; Buscaglia; Vojak, Sallustro, Mihalic, Rizza.